PixelArt: vi spiego perchè non è coding

Il coding rappresenta la nuova strategia didattica che insegna a risolvere problemi. Insegna, cioè, ad affrontare problemi ed individuare una soluzione anche facendo affidamento ad “artefatti” ovvero qualcosa che abbiamo utilizzato in soluzioni ai problemi precedenti. La codifica, quindi, ci consente di formalizzare la soluzione ovvero di specificare passo per passo cosa occorre fare. E’ un po’ come la descrizione di una ricetta.

Di recente appare sempre più diffusa la tecnica della PixelArt. Che cosa è? E’ un modo per descrivere come colorare una griglia quadrettata epr ottenere una immagine fatta da tanti quadratini colorati, pixel infatti. Un po’ come fa un monitor del pc a rappresentare una immagine colorando tanti microscopici quadratini luminosi. Tale pratica è vecchia quanto il mondo tant’è che persino i telai delle filiere contenevano delle procedure atte a costruire interi disegni sulle stoffe combinando sapientemente i fili. Anche le nostre nonne nel lavorare a maglia hanno adottato la pixel art. I chiodini che usavamo noi quasi cinquantenni da bambini non erano altro che pixel art. Pratica interessante dal punto di vista didattico senza dubbio.

Ma perchè non possiamo parlare di Coding quando parliamo di Pixel Art? Il motivo è molto semplice. Quando coloriamo quadratini leggendo una serie di istruzioni per farlo non facciamo altro che decodificare un codice già scritto. Un po’ come chi esegue una ricetta. Decodifica l'”algoritmo” scritto in pochi semplici passi, anche se in quel caso l’intervento umano fa la differenza. Di fatto piuttosto che di codifica (coding) dovremmo parlare di decodifica. Ma la decodifica è ciò che viene eseguito dalla macchina in modo meccanico.

Nella decodifica non c’è creatività ma semplice trasposizione meccanica di materiale seguendo le istruzioni. Non si può parlare di coding unplugghed, ovvero  di quel coding che non fa uso delle macchine ma di strumenti materiali non informatizzati. Ma come possiamo fare in modo che la Pixel Art possa essere utile al nostro coding? Semplice: dovremmo fare il processo inverso, data una immagine disegnata su un foglio a quadri, codificare i passaggi da eseguire e dare in pasto ad una macchina affinché questa venga riprodotta meccanicamente. Ad esempio un disegno fatto da diverse forme geometriche si traduce nelle istruzioni per disegnare cerchi quadrati, triangoli e altri poligono tali da rappresentare il disegno. Quindi ciò che interesserà non sarà tanto l’esecuzione del lavoro finale, cosa che chiunque potrà fare, anche una stupida macchina, ma la creazione del nostro “algoritmo” che insegna alla macchina cosa deve fare.
Piuttosto che disegnare partendo da istruzione, quindi, disegnate e poi fate creare le istruzioni che altri decodificheranno meccanicamente. Allora sì che la pixel art sarà la decodifica di qualcosa di interessante che abbiamo prima analizzato punto per punto!

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